martedì 21 gennaio 2014

Semine in luna calante di gennaio 2014. Coltivazione precoce di pomodori,peperoni e melanzane

Semine in luna calante di gennaio 2014. Coltivazione precoce di pomodori,peperoni e melanzane

La luna piena di giovedì 16 gennaio 2014 segna  l'inizio della fase calante, che proseguirà fino alla luna nuova di giovedì 30 gennaio. In questo periodo è possibile seminare tutte le verdure che prediligono la semina con l'astro in gase calante. Molte richiedono un ambiente protetto, ma la configurazione della penisola rende possibile in molte zone la semina in serra fredda o addirittura all'aperto.

Le semine di gennaio sono abbastanza ridotte o nulle nelle zone più fredde, se non si dispone di una serra riscaldata. Invece nel sud della penisola o nelle isole talvolta è possibile la semina diretta all'aperto. Tenendo conto che ogni verdura va seminata secondo il periodo ma anche secondo il clima, ecco qui sotto la Tabella delle semine di gennaio: verificate voi stessi quali son o le protezioni necessarie, a seconda del  clima della vostra zona.
Gennaio, però, è anche il periodo in cui possono iniziare i grandi lavori di semina degli ortaggi estivi a ciclo lungo, tipicamente pomodori, peperoni e melanzane. Le considerazioni da fare sono queste:

- si tratta di piante che necessitano di 90 giorni mediamente per entrare in produzione;
- la loro semina all'aperto non può avvenire prima della metà di marzo, nei luoghi più favoriti;
- la produzione di arresta al sopravvenire di primi freddi.

Ciò significa che seminando a fine marzo si comincia a raccogliere da luglio e la raccolta potrebbe interrompersi già in ottobre.

SE INVECE SI SEMINARE, a fine marzo TRAPIANTIAMO piantine già cresciute, le raccolta può iniziare almeno 40 giorni prima, nel periodo in cui il prodotto è meno presente sul mercato e quindi più costoso.

Esiste un metodo sicuro: ai primi caldi, acquistare le piantine pronte al trapianto. Contro questa ipotesi c'è il fatto che troveremo solo poche varietà, le più comuni. Se, invece, vogliamo coltivare varietà particolari, allora dobbiamo coltivare da soli le piantine. In questo caso,il periodo migliore per cominciare va da dicembre a febbraio.

Alcuni suggerimenti li trovate in questi articoli:

Allevare le piantine in casa.  Le lampade Cool White http://www.coltivarelorto.it/ART/T3/0027art0002ba.html

Vivaio in casa.Seminare pomodori, peperoni e melanzane con l’aiuto dei dischetti di torba http://www.coltivarelorto.it/ART/T1/0005art0001ba.html

Vivaio in casa.Seminare pomodori, peperoni e melanzane con l’aiuto dei dischetti di torba (Seconda parte)  http://www.coltivarelorto.it/ART/T1/0005art0001bb.html

 

 

Il cavolo nero toscano è una tipica verdura invernale

Il cavolo nero toscano è una tipica verdura invernale
 

on le fasi lunari del mese di GENNAIO 2014, le semine suggerite per il periodo di luna calante (dal 17 al 30) sono quelle riportate nella tabella qui sotto.
LEGENDA
Zona
:  1= Zona alpina. 2= Fascia appenninica e zone montagnose interne 3= Zona padana e adriatica fino al Molise 4= Fascia tirrenica e ionica dalla Liguria alla puglia. 5= Zona delle isole
Operazione
: S= Semina. T= Trapianto

Tabella delle semine nel mese di GENNAIO 2014
 in  LUNA CALANTE
(dal 17 al 30)

Ortaggio

Temperature

All’aperto

Serra fredda

Serra calda

 

Minima di germina- zione C°

Media di crescita

Zona

Opera
zione

Zona

Opera
zione

Zona

Opera
zione

Aglio (spicchi)

 

15-20

345

ST

345

ST

12345

T

Cavoli cappucci

25-30

15-20

345

T

2345

T

12345

T

Cavoli verza

25-30

15-20

345

T

 

 

12345

T

Cicoria a cespo

20-25

15-20

 

 

 

 

12345

T

Cicoria indivia riccia o scarola

20-25

15-20

 

 

 

 

12345

T

Cicoria rossa

20-25

15-20

 

 

 

 

123455

T

Cime di rapa

25

15-20

345

ST

2345

ST

12345

ST

Cipolle giorno breve

25-30

15-20

345

T

2345

T

12345

T

Lattuga a cappuccio varietà di stagione

20-25

15-20

345

T

2345

T

12345

T

Rapa

25-30

15-20

2345

T

12345

T

12345

T

Spinacio

15-20

15-20

2345

ST

2345

ST

12345

ST

Valeriana

15

15-20

2345

ST

2345

ST

12345

ST

Zucchino

15

25-30

 

 

 

 

12345

S

 

Calendario delle semine e zone climatiche
L’Italia, oltre ad allungarsi molto nel mare mediterraneo costituendo un ponte dall’Europa  all’Africa, è composta da territori affacciati sul mare che diventano subito collinari e montuosi nelle catene alpina ed appenninica. Ciò determina una grande varietà di climi e temperature che coesistono nei medesimi periodi. Se nel mese di marzo in Sicilia è già possibile seminare all’aperto pomodori e peperoni, in altre regioni questo si può fare solo a maggio. Nella pratica, si usa dividere la penisola in alcune zone climatiche principali: la zona alpina, quella appenninica, la pianura padana con la fascia adriatica, la zona tirrenica dalla Liguria alla Calabria e le isole.
Ciò detto, risulta evidente che una Tabella delle semine, se è adatta ad una fascia climatica, può non esserlo per le altre. Le Tabelle che io propongo in questo blog sono mirate alla zona padano-adriatica, e tuttavia è possibile adattarle alla propria realtà considerando grosso modo queste differenze:
zona alpina: un ritardo di 25-50 giorni;
zona appenninica: un ritardo di 20-40 giorni;
zona tirrenica: un anticipo di 7-15 giorni;
zona insulare: un anticipo di 25-40 giorni.

L'indivia riccia o la scarola si possono seminare in luna calante

L'indivia riccia o la scarola si possono seminare in luna calante
 

 
 

Temperatura minima di germinazione e media di crescita

L’individuazione più puntuale delle date di semina è data dall’osservazione  della temperatura locale, nell’ambito del periodo preferito dalla specifica coltivazione. Ogni ortaggio ha una TEMPERATURA MINIMA DI GERMINAZIONE, al di sotto della quale la pianta non nasce (e spesso neppure al di sopra). Quindi prima di procedere ad una semina osservare la temperatura DI PICCO della propria zona, cioè quella più alta, in genere il pomeriggio, e confrontarla con quelle indicate nella tabella qui sotto.
Così pure per crescere ogni pianta ha bisogno di una temperatura diversa da quella di germinazione che definiamo TEMPERATURA MEDIA DI CRESCITA. Questa è data da una media ragionevole tra la minima notturna e la massima diurna. E’ ovvio che queste due non devono presentare picchi come zero gradi o quaranta gradi, in questi casi la media non è ricavabile. Cioè, l’intervallo tra la minima e la massima deve essere ragionevole.

Le lattughe si possono seminare in luna calante: scegliete però varietà adatte alla stagione

Le lattughe si possono seminare in luna calante: scegliete però varietà adatte alla stagione
 

Ricapitolando, una volta stabilito che gli spinaci si seminano da agosto a novembre, prima di piantarli nel vostro orto verificate che le temperature specifiche corrispondano almeno con qualche approssimazione a quelle indicate in tabella. In agosto potrebbe essere ancora troppo caldo, in dicembre potrebbe essere troppo freddo.
Nella Tabella di questo mese oltre all’indicazione delle temperature distinguo tre tipi di semina: all’aperto, in serra fredda, in serra riscaldata.

All’aperto significa in pieno campo, senza protezioni. Ovviamente queste semine non sono possibili in zone soggette a gelate notturne. In serra fredda significa che l’ortaggio viene seminato proteggendolo con qualsiasi mezzo (da una vera e propria serra non riscaldata, ad un tunnel di plastica, fino ad un telo di tessuto non tessuto allargato sull’aiuola nei periodi troppo freddi). Questo tipo di semina si può fare nelle zone che normalmente non raggiungono lo 0 C° notturno, ma potrebbero raggiungerlo; per certe coltivazioni non si deve scendere sotto i 5 gradi. Invece la coltivazione in serra calda si potrebbe fare teoricamente per tutti gli ortaggi, ma occorre una buona esperienza perché basta un piccolo errore per compromettere tutto il raccolto. Generalmente chi dispone di una serra calda è già in grado di utilizzarla con profitto.

Le rape sono un ortaggio resistente che si può seminare in luna calante

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Le cicorie rosse sono resistenti al freddo (in mancanza,, non arrossiscono) e si possono seminare in luna calante
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giovedì 2 gennaio 2014

La fava, un ortaggio coltivato l’inverno per raccoglierlo in primavera, si semina in luna crescente

La fava, un ortaggio coltivato l’inverno per raccoglierlo in primavera, si semina in luna crescente
Le fave resistono bene al freddo dell'inverno e ci danno verdura fresca all'inizio della primavera
In tutte le zone d'Italia si possono piantare le fave nei mesi da gennaio a marzo. Al centro sud si piantano già da ottobre o novembre, come ho fatto io. Nel mese di marzo le fave cominceranno a fiorire
Le fave sono pronte al consumo già dall'inizio della primavera
 

Per chi vuole cimentarsi nella coltivazione di questo ortaggio, ecco una piccola raccolta di informazioni.

Specie botanica.
Vicia faba var. major. Famiglia: Papilionacee.
 

Caratteristiche vegetative.
Questo legume è conosciuto dalla preistoria, si sa che veniva coltivato già nell'età del bronzo. E' originaria, pare, dell'Asia. Gli antichi romani ne facevano largo uso, infatti Plinio il Vecchio già la descrive. Dalla Vicia faba sono derivate le sottospecie major e minor: la prima è la fava da orto che conosciamo, la seconda è la favetta da foraggio.
La fava è una pianta annuale di crescita rapida, molto vigorosa (ma soffre l'azione del vento). E' alta fino a 1 metro. Il frutto è un baccello carnoso lungo 25 cm o più, che contiene da 3 a 10 semi appiattiti di colore verde o bruno. 

I semi delle fave
 
 

Semina.

E' la prima leguminosa da seminare. Teme le temperature alte, ma riesce a resistere fino a 3-5 gradi sottozero. Emerge dal terreno in una-due settimane: per favorire la nascita, mettere a bagno in acquan tiepida i semi per 24-48 ore prima di interrarli. La durata del ciclo vegetativo è di 26 settimane, in  caso si semina autunnale, e di 11 settimane in  caso di semina primaverile.

Si semina in autunno nelle regioni calde, per la produzione come primizia già in marzo-aprile. Inoltre in questo modo si evitano i danni di parassiti come l'afide nero, che in quel periodo ancora non è diffuso.

Preferisce i terreni leggermente argillosi ma prospera praticamente ovunque. Il ph è preferibilmente alcalino.

Nei piccoli orti la semina più diffusa è quella a postarelle di 3/4 semi, a distanza: 40x30, oppure 50x20 o 70x15 centimetri.  La profondità di semina varia con le dimensioni dei semi. In genere ogni seme va interrato ad una profondità pario al doppio della sua altezza.

Seme occorrente: 200  grammi per 10 metri quadrati di terreno.

Non si usa seminare in vasetti da trapiantare, in quanto il vantaggio sarebbe inesistente: infatti la fava resiste benissimo al freddo e può essere seminata direttamente in campo.

Piantine di fave spuntate da qualche giorno
 
 

Concimazione.

La fava, come anche i fagioli e le altre leguminose, si avvantaggia dell'attività dei batteri azoto-fissatori dei suoi tubercoli radicali, quindi non ha bisogno di azoto ed in genere sfrutta la concimazione residua delle colture precedenti. E' utile arricchire il terreno con il compost, per l'azione arieggiante che questo esercita.
 

Cure colturali.

Irrigazione, ed estirpazione delle erbacce. Quando spunta la quarta foglia di può eseguire la prima sarchiatura per ridurre le infestanti ed arieggiare il terreno. In concomitanza delle sarchiature si può eseguire anche una rincalzatura delle piante. (addossare allo stelo qualche centimetro di terra). Irrigare preferibilmente a scorrimento, evitare le irrigazioni a pioggia.

Cimatura. Alcuni consigliano la cimatura: al momento della fioritura si toglie la punta della pianta (l'apice vegetativo), in questo modo si evitano le infestazioni degli afidi che si concentrano generalmente sulla punta, e si favorisce la fruttificazione.

Cimare i getti al di sopra del quarto mazzetto di fiori. In questo modo i baccelli avranno a disposizione una quantità maggiore di linfa e cresceranno più vigorosi e saporiti.

Tutori. Generalmente la fava non avrebbe bisogno di sostegni,  ma se la zona è ventosa è indispensabile circondare la coltura con delle canne piantate a intervalli regolari e collegate da spaghi o fil di ferro, creando così un recinto di sostegno.

 

 Avvicendamento e consociazione.

La fava è una coltura da rinnovo, che può precedere colture più impegnative anche grazie alla sua capacità di arricchire il terreno di azoto. Riesce meglio se coltivata vicina o insieme a lattuga e patata.

Una pianta di fava cimata sopra il quinto-sesto getto fiorale per evitarev l'invasione di afidi
 
 
 
 

Raccolta.

Quando i baccelli misurano 6-8 centimetri si possono consumare cotti interi così some sono, come i fagiolini. Altrimenti attendere la maturazione, non oltre al momento in cui la piccola cicatrice di unione interna del singolo seme sta diventando bruna (aprire un baccello per verificare). Raccogliere con una leggera torsione verso il basso.

La raccolta avviene solitamente, per il consumo fresco,  quando i baccelli sono ancora teneri. La raccolta per la granella secca si effettua in giugno o luglio, quando i baccelli diventano scuri, senza aspettare che siano completamente secchi: in questo modo si attenua l'attacco del tonchio. 

La resa varia da 15 a 30 kg di seme  secco per ogni 100 mq, e 50-60 kg di seme fresco sempre per 100 mq.

Nella foto: 3 tipi di fave, dal catalogo Ingegnoli. 182: "Aguadulce Supersimonia a lunghissimo baccello". 185: "Olter Sciabola verde". 189: "Superaguadulce selezione gigante Ingegnoli"
 

Conservazione.

Lasciare maturare il baccello sulla pianta, poi estirpare la pianta ed appenderla a testa in giù. Oppure, conservare i baccelli secchi in una rete a maglie o nella carta per proteggerli dalla polvere e dai parassiti.

Congelare le fave fresche dopo averle sgusciate e immerse per un paio di minuti in acqua bollente.
 

Varietà.

Le più diffuse sono: Di Siviglia, D'Aguadulce e SuperAguadulce, Supersimonia, Sciabola Verde, Precoce d'Aquitania, Quarantina a grano violetto oppure a grano bianco.


Curiosità
.

In Grecia questa pianta ebbe connessioni misteriose con l'aldilà. Pitagora ordinava ai suoi discepoli di non mangiare fave, poiché (sosteneva) all'inizio del mondo, uomini e fave erano nati dallo stesso seme. Inoltre Pitagora credeva nella trasmigrazione delle anime, e alcune scuole ispirate a lui insegnavano che le anime degli uomini trasmigravano proprio nelle fave.

In alcuni paesi sopravvive l'uso, il giorno dell'Epifania, di servire un dolce nel quale è stata nascosta una fava: chi la trova diventa il Re della fava, comanda e dirige la festa. Questa usanza si ispira ai Saturnali, celebrazioni romane nelle quali il Re della fava era uno schiavo ma per la durata del banchetto comandava lui.

I romani avevano in detto abstineto a fabis (astieniti dalle fave) che però ha un senso diverso dall'apparenza: il detto deriva dall'usanza di votare gettando un seme di fava nel contenitore preferito. Quindi il significato reale era: Stai lontano dalla politica.

Il fiore della fava è profumatissimo, da qui la credenza che dormire in un campo di fave faccia impazzire le persone.

Filari di fave
 
 
 
 
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